mercoledì 28 febbraio 2007

Agrumi in vaso


Arance, mandarini, limoni e pompelmi sono tutte piante eccellenti da coltivare in posizioni riparate anche senza avere una vera e propria serra.

Sono piante molto longeve, e la loro produzione ripaga della spesa iniziale per l'acquisto, che comunque rimane contenuta, producono mazzetti di profumatissimi fiori bianchi in rpimavera e inizio estate seguiti dai coloratissimi e conosciutissimi frutti gustosi, in piu' le piante hanno un fogliame persistente di un colore verde molto scuro.

Il Citrus aurantium il classico arancio amaro, e il Citrus limon, il limone sono entrambi piante di rapido sviluppo dalla forma arrotondata e che rispondono bene alle varie forme di allevamento come le sagome formali arrotondate o a piramide.

Durante il periodo invernale la temperatura ottimale per gli agrumi dovrebbe essere quella di 10°C non di meno, anche l'irrigazione in inverno e' comunque importante, mantenere il terriccio con una giusta umidita', avendo cura di aumentarla non appena le temperature si alzano in primavera, importante pero' e' non esagerare perche' troppa acqua in inverno puo' essere causa della caduta delle foglie, in piu' un periodo di dormienza provocato da un minore apporto idrico favorisce la fioritura.

Durante il periodo estivo mantenere il terriccio ben bagnato ed esporre le piante in posizione molto soleggiata. Nelle giornate piu' calde sarebbe bene anche bagnare le foglie assicurandosi che siano inumidite su entrambe le superfici, questo ha un certo effetto per scoraggiare l'attacco di parassiti come il ragnetto rosso. L'acqua piovana sarebbe preferibile, perche' quella troppo calcarea tende a macchiare le foglie lasciandovi sopra dei depositi. Se cio' avviene sarebbe bene pulire le foglie per migliorare l'aspetto estetico della pianta.

Fertilizzare settimanalmente durante i mesi estivi con un concime specifico per agrumi, ricco di macro e micro elementi.E' bene ricordare che i migliori risultati in termini di fruttificazione si ottengono con temperature estive che si aggirano intorno ai 28°C, una temperatura che e' maggiormente rispondente alle esigenze naturali della pianta.

martedì 27 febbraio 2007

Olivo


La zona di origine dell'Olivo (Olea europaea L. si ritiene sia quella sud caucasica (12.000 a.c) sebbene molti la considerino una pianta prettamente mediterranea. Questa, infatti, si è ambientata molto bene nel bacino mediterraneo soprattutto nella fascia dell'arancio dove appunto la coltura principe è quella degli agrumi associata in ogni modo a quella dell'olivo: in questa fascia sono compresi paesi come l'Italia, il sud della Spagna e della Francia, la Grecia e alcuni Paesi mediorientali che si affacciano sul Mediterraneo orientale.L'olivo coltivato appartiene alla vasta famiglia delle oleaceae che comprende ben 30 generi (fra i quali ricordiamo il Ligustrum, il Syringa e il Fraxinus); la specie è suddivisa in due sottospecie, l'olivo coltivato (Olea europaea sativa) e l'oleastro (Olea europaea oleaster).
Le forme di allevamento cambiano da zona a zona, da varietà a varietà ma, soprattutto, in funzione del tipo di raccolta da praticare. Non si deve dimenticare, comunque, che l'olivo è una pianta mediterranea: come tale essa ha bisogno di molta luce e aria e ha bisogno della maggior massa di foglie per dare buoni risultati produttivi.
La forma a vaso è la più diffusa tra i sistemi di allevamento dell'olivo. Dal fusto, una volta reciso a una determinata altezza, si fanno partire esternamente delle branche (in modo diverso) che daranno alla chioma la forma di cono, o di cilindro, oppure conico-cilindrica, o tronco-conica. E un sistema che permette un buon arieggiamento della chioma evitando l'eccessivo infittimento della vegetazione.

lunedì 26 febbraio 2007

Le piante del giardino mediterraneo


Le piante del giardino mediterraneo hanno fioriture ricche, colorate e prolungate, sopportano il caldo e spesso anche la siccità dei mesi estivi, amano il sole diretto, non necessitano di molte cure. Spesso purtroppo soffrono un poco il freddo, ma nelle zone ad inverni molto rigidi possono essere coltivate in contenitore, in modo da poter essere spostate in luogo riparato nei mesi freddi.
Queste piante hanno origine nei paesi che si affacciano sul mediterraneo, e si possono notare spesso nella vegetazione spontanea, come la ginestra, il cappero, il mirto; altre piante provengono da zone più lontane, ma ormai sono completamente naturalizzate, come il fico d'India, o l'agave americana, che sono elementi preponderanti del paesaggio in molte zone calde d'Italia, Spagna e Africa settentrionale. In genere sopportano alcuni gradi al di sotto dello zero, prediligono i climi caldi e necessitano, salvo alcuni casi, di scarse o nulle annaffiature; quasi tutte amano le zone aride e soleggiate, tipiche dell'Italia meridionale e dei paesi vicini.

Nel giardino mediterraneo da alcuni anni prendono posto anche piante che hanno in comune con quelle autoctone la predilezione per i luoghi soleggiati e per le estati calde, ma che necessitano di cure colturali leggermente diverse, provenendo dall'Australia, dalla Cina o dalla Nuova Zelanda, talvolta da zone in cui le precipitazioni sono maggiori rispetto a quelle riscontrabili alle nostre latitudini. Queste piante , molto diffuse in coltivazione, non sono ancora completamente "integrate" nella flora mediterranea e non esistono specie autoctone o sviluppatesi spontaneamnte: le possiamo vedere soltanto nei giardini.

domenica 25 febbraio 2007

Il trachelospermo


Non è un gelsomino, ma gli assomiglia molto il Trachelospermum jasminoides, pianta originaria della Cina e del Giappone, resistente al freddo, nelle zone più torride è meglio a mezz'ombra. E' sempreverde, profumatissimo, fiorisce in primavera con fiori solitamente bianchi, ma anche gialli o rosa. Da trattare con le stesse cure del vero gelsomino.

Il gelsomino




In un giardino mediterraneo i gelsomini non possono mancare. Piante piuttosto delicate, vogliono un clima temperato, come quello di cui godono molte località della Riviera e dell'Italia centro-meridionale. Sono belli, profumati, arbustivi o rampicanti, sempreverdi o a foglie decidue. Il genere è ricco di oltre 250 specie, diffuse nelle regioni tropicali e subtropicali: di queste circa una quindicina sono in coltivazione. Scegliere tra loro non è facile perchè ciascuno vanta più di una virtù e, specie al sud, mette in mostra una crescita davvero rigogliosa.
Jasminum nudiflorum, per esempio, o gelsomino di San Giuseppe, fiorisce nel pieno dell'inverno, sui rami ancora privi di foglie, con fiori solitari, giallo intenso;
Jasminum primulinum, arbusto sempreverde di origine cinese, ha fiori gialli e semidoppi, larghi anche più di 4 centimetri. Profumatissimi, a differenza dei precedenti, sono tutti gli altri: Jasminum officinale, a fiori bianchi, forse il più coltivato, capace di crescere anche 15 metri; Jasminum polyanthum, con boccioli rosa che si aprono in candidi fiori a stella.

sabato 24 febbraio 2007

Le guide Touring








I segreti del giardino

La guida manuale per chi ama il giardinaggio:suggerimenti per coltivare e acquistare; luoghi da visitare.
Unisce suggerimenti pratici e informazioni per curare da sè il proprio piccolo o grande giardino, ma anche balcone o terrazzo, alle informazioni turistiche. Lavori da fare mese per mese, come scegliere o collezionare piante e fiori, come e quando usare gli attrezzi giusti, dove acquistare gli arredi e i prodotti da esterno migliori. In più 15 bellissimi itinerari attraverso "le strade del giardino".


L'Italia dei giardini

Verde pubblico e privato, orti botanici, fiere, mercati, vivai: una guida per chi ama il verde come meta turistica o come hobby

L'Italia dei giardini invita alla visita dei più pregevoli orti botanici, giardini pubblici e privati, arborei e roseti in ogni regione, descrivendone le particolarità, la storia, la relazione tra piante e clima, le caratteristiche del territorio e degli habitat, gli eventi, le attività didattiche. Segnalati inoltre musei, biblioteche e archivi storici, completi di informazioni pratiche.Chiude la guida un repertorio con le più importanti associazioni botaniche, le feste e le infiorate tradizionali. Infine i mercati e li indirizzi dei migliori vivai dove acquistare piante e attrezzature per la cura del giardino, a cui si aggiungono preziosi consigli per la coltivazione anche su balconi e terrazzi.
· 170 Luoghi di visita: giardini, arboreti, orti botanici
· 173 Vivai dove acquistare
· 110 Mostre mercato fiere e feste dedicate a piante e fiori



Il caprifoglio




Pianta principalmente da esterno, sempreverde, può essere rampicante o arbustivo. Di facile coltivazione, anche se alcune specie sono più delicate. L’altezza che può raggiungere è di 20 metri. Le specie rampicanti si attorcigliano ad arbusti o tronchi degli alberi e proprio per questo motivo sono anche chiamate abbracciaboschi. Il caprifoglio, dai fiori bellissimi e dal profumo delicato, è una pianta spontanea molto interessante per le proprietà medicinali.


Cresce spontaneamente nei boschi e lungo le siepi, dal mare fino alla regione submontana, ma è anche coltivato come pianta ornamentale. Le foglie sono ovali, di un colore verde brillante nella parte superiore e glauche in quella inferiore. I fiori, molto profumati, riuniti in fascetti, sono di un colore che varia dal bianco al rosso, al giallo. La specie più nota è Lonicera caprifolium, un rampicante diffuso nei boschi, con fiori bianco-rosa che sbocciano da maggio.

Il giardino romantico

Il “giardino romantico” è un giardino adatto ai poeti e agli artisti e, più in generale, agli spiriti inquieti, cioè alle persone che amano sperimentare e modificare l’ambiente circostante in funzione dell’umore del momento. Il giardino romantico è anche un luogo di incontri (ma di incontri “segreti”), è un ambiente intimo e nascosto, racchiuso fra alberi e cespugli e circondato da folte siepi, a volte tagliate in forme regolari, ma più spesso lasciate crescere in modo naturale e formate da essenze diverse.
Le stesse siepi, talvolta, dividono il giardino in settori assai diversi fra loro, per tipo di piante coltivate e per le sensazioni (visive, odorose o tattili) che riescono a suscitare. Ma a volte il giardino romantico, invece di essere un luogo per sé e per pochi intimi, può diventare una specie di “teatro” dove mettere in scena - attraverso l’esposizione di vasi decorati, archi fioriti, altalene, statue, pergole, voliere, finti ruderi e fontane .

Le piante che emanano profumo sono fonte di piacere ed interesse per buona parte dell'anno, in particolare nelle stagioni calde. Alcune specie di piante rampicanti ad esempio, sono un prezioso aiuto in quanto, grazie alla loro versatilità, permettono di portare colore e delicate fragranze fino alla soglia di casa o inorno ad una finestra.
Per coprire pareti, steccati, pergolati, tralicci adatti ad ospitare piante possiamo scegliere rampicanti come il Glicine, il Caprifoglio o il gelsomino, di Clematis flammula. Ci sono anche arbusti, che devono crescere in posizioni coperte, come ad esempio il Calicanto, che possono essere coltivate addossate ad un muro. Per chi desidera effettuare cambiamenti continui, un ottima scelta potrebbe essere quella di scegliere dei rampicanti annuali. Il Nasturzi rampicanti ed i Piselli odorosi possono essere una deliziosa scelta. Si possono coltivare in posti diversi ogni anno e se ne possono sperimentare di nuovi sostituendoli a quelli già conosciuti.

venerdì 23 febbraio 2007

Iris


E’ un fiore rustico, che cresce spontaneamente sulle scarpate e nei luoghi asciutti, resistentissimo alle avversità climatiche. Sopporta tranquillamente il freddo, le basse temperature invernali e il caldo, in particolare la siccità. Per questi motivi è adatto ad essere coltivato anche nei giardini o in vaso.

Fiorisce ad aprile-maggio.I rizomi vanno piantati tra luglio e settembre, a 40 cm l’uno dall’altro, meglio se in zone soleggiate, in superficie (appena ricoperti con la terra) e in terreni con una buona permeabilità, in quanto temono l’umidità. Non necessitano di annaffiature né di cure particolari. Le nuove piante iniziano a fiorire dal secondo anno dall’impianto dei rizomi. Hanno una vita lunghissima, praticamente eterna, e fioriscono per anni e anni.

Sono inoltre esteticamente bellissimi, soprattutto i nuovi ibridi dotati di petali più larghi e increspati sull’orlo, e di grande effetto decorativo, particolarmente indicati per le loro varietà di colori e la loro resistenza per adornare le aiuole o le bordure di un muretto, associati ad esempio a delle rose o a lilium.

martedì 20 febbraio 2007

Il mio blog




Il mio blog non ha la pretesa di essere un'enciclopedia del giardinaggio, ma uno spazio dove posso parlare delle piante che preferisco, dei libri sull'argomento che ritengo interessanti, delle notizie che trovo nel web e m'incuriosiscono, dei luoghi o manifestazioni da vedere.

Ogni tanto inserisco delle slide o video che fanno da intermezzo ai post.

lunedì 19 febbraio 2007

domenica 18 febbraio 2007

Calla



La Calla è una pianta bulbosa perenne con fioritura da aprile sino a tardo autunno.
E' ideale per aggiungere una nota di delicatezza a balconi, aiuole e giardini, perfetta per illuminare le stanze della propria casa con la sua innata eleganza. Fra le molte qualità della calla vi è innanzitutto una grande versatilità: fiore sobrio e discreto, è adatto soprattutto a contesti moderni e minimalisti, ma rivela una sorprendente capacità di sposarsi anche con gli ambienti più informali, pur mantenendo inalterata la sua naturale allure di eleganza e raffinatezza.
Il periodo di interramento è primavera, da marzo a settembre e, soprattutto quando spuntano le foglie, è bene somministrare ogni settimana un po' di fertilizzante liquido bilanciato diluito con l'acqua dell'innaffiatura.
Sistemare il rizoma a circa 10-15 cm di profondità, leggermente inclinato, con la punta rivolta verso l'alto.
Il terreno deve essere tendenzialmente umido e contenere una buona percentuale di sostanza organica, meglio fertilizzante naturale come stallatico molto maturo e sbriciolato.
E' bene mantenere una distanza media di circa 30 cm fra un rizoma e l'altro, almeno 40 cm fra le calle a fiore bianco che producono le piante più voluminose. Le calle preferiscono le zone molto soleggiate ma tollerano anche la penombra.
Dopo la fioritura, recidere gli steli man mano che fioriscono. Lasciare invece le foglie che si mantengono verdi fino alle soglie dell'inverno e poi tagliarle. Se la zona è a clima freddo, è meglio recuperare i rizomi in autunno , altrimenti lasciarli nel terreno e proteggere la terra con uno spesso strato di paglia.
Fonte: Centro Internazionale Bulbi da Fiore

venerdì 16 febbraio 2007

Il narciso


Di origine mediterranea è una bulbosa molto coltivata con fiori profumatissimi, ha fiori di vari colori da giallo a bianco a quelli più strani derivati da incroci. Esistono numerosissime varietà di narciso:la varietà “a trombetta”, la “King Alfred”, a ciclamino, fino al nostro detto “a piccola corona”.
Il narciso ha 6 petali bianchi che vuol dire purezza di cuore, amicizia, solidarietà, fiducia. Il colore giallo richiama invece il sole.
La sua fama è legata al mito di Narciso il bellissimo giovane che si innamorò della propria immagine riflessa in una fonte fino a morirne e che si trasformò nel fiore che da lui prese il nome. E' anche un nome cristiano per il culto di s. Narciso martire nel Ponto nel IV secolo .

mercoledì 14 febbraio 2007

Fiori e segni dello zodiaco


Ariete dal 20 Marzo al 19 Aprile
Il fiore: Narciso
Toro dal 19 Aprile al 20 Maggio
Il fiore: Rosa
Gemelli dal 20 Maggio al 21 Giugno
Il fiore: Garofano
Cancro dal 21 Giugno al 22 Luglio
Il fiore: Ninfea
Leone dal 22 Luglio al 22 Agosto
Il fiore: Girasole
Vergine dal 22 Agosto al 22 Settembre
Il fiore: Margherita
Bilancia dal 22 Settembre al 23 Ottobre
Il fiore: Giglio
Scorpione dal 23 Ottobre al 22 Novembre
Il fiore: Orchidea
Sagittario dal 22 Novembre al 21 Dicembre
Il fiore: Margherita
Capricorno dal 22 dicembre al 20 gennaio
Il fiore: Margherita
Acquario dal 21 Gennaio al 20 Febbraio
Il fiore: Mimosa
Pesci dal 21 Febbraio al 20 Marzo
Il fiore: Mimosa

( dal sito www.fioristaonline.it)

mercoledì 7 febbraio 2007

I tulipani


L’ammirazione e la passione per questo fiore sono facilmente comprensibili. Basta soffermarsi e guardare un campo di tulipani. L’emozione è incredibile: il profumo, leggero e fresco; i colori, forti e brillanti; le forme, pulite ed essenziali. Tutto rende il tulipano il fiore perfetto per ogni occasione.
Coltivarlo è semplicissimo, anche perché non ha particolari esigenze. Da ottobre a novembre, puoi acquistare in un vivaio specializzato, o dal tuo fiorista di fiducia, i bulbi (attenzione ad acquistare quelli perenni, così ogni anno potrai godere di meravigliose fioriture). Se non hai il giardino, puoi sistemarli in vaso, a una profondità di circa 10/15 centimetri e a una distanza di circa 20 centimetri l’uno dall’altro.
Il terreno, preferibilmente argilloso e ricco di humus, dovrà essere ben drenato e arieggiato.Prima di interrare i bulbi, assicurati quindi che il vaso sia sufficientemente profondo e possieda un foro di drenaggio per l’acqua. Successivamente basta riempirlo per circa tre quarti con il terriccio , sistemare i bulbi alla giusta profondità e distanza l’uno dall’altro e, infine, ricoprire con del nuovo terriccio lasciando circa 2 centimetri di spazio dal bordo, in modo da aggiungere anche uno strato di pacciame, utile per impedire (o quantomeno limitare) gli schizzi di acqua durante le annaffiature.
Per creare delle composizioni più fantasiose, puoi disporre nello stesso vaso differenti strati di bulbi, utilizzando la “tecnica a lasagna” e sistemando in un vaso molto profondo i bulbi a due diverse profondità. Scegliendoli inoltre di varietà a fioritura diversa, avrai assicurato il tuo angolo di colore anche per tre mesi.
Al termine della fioritura, poi, ricordati di conservare i bulbi in un luogo fresco e asciutto. Basta attendere che ingialliscano completamente, staccare foglie e steli, pulirli da ogni traccia di terriccio e lasciarli asciugare all’aria per circa 10 giorni. Successivamente, ben coperti, puoi riporli in cantina. Il prossimo autunno, saranno pronti per essere risistemati in vaso.

martedì 6 febbraio 2007

I libri di ippolito Pizzetti


Ippolito Pizzetti è nato a Milano nel 1926. Si è laureato in Letteratura italiana con Natalino Sapegno, a Roma, nel 1950. Nel 1968 ha pubblicato il Libro dei Fiori (Garzanti) e in seguito Piccoli Giardini (Idealibri). Ha diretto per la Rizzoli la collana “L’Ornitorinco” e per Franco Muzzio “Il Corvo e la Colomba”. Da più di un decennio insegna Arte dei Giardini e Composizione paesaggistica, quale professore a contratto, presso le Università di Roma, Palermo, Venezia e attualmente Ferrara. Dagli anni Settanta svolge attività di architetto paesaggista e ha partecipato a progetti e concorsi nazionali e internazionali con Ludovico Quaroni, Gino Valle, Vittorio Gregotti, Luigi Snozzi e altri.

I suoi libri più recenti :

Pollice Verde
Il giardinaggio: un hobby, una filosofia, un'arte

Il senso del giardino, per noi e per la nostra civiltà: consigli utili per la vita di ogni giorno, ma anche riflessioni e analisi di più ampio respiro, come l'imperturbabilità della natura, la fortuna dei giardini d'inverno, le radici delle storie delle fate...Un'ampia scelta di contributi di Ippolito Pizzetti, noto storico e architetto di giardini, apparsi settimanalmente dal 1974 su "L'espresso" nella rubrica Pollice Verde e su altri quotidiani.Pagine di buonsenso, saggezza e serenità, ricordi e scampoli letterari per vivere in armonia con la natura che ci circonda, in campagna come in città.


Robinson in città.
Vita privata di un giardiniere matto
"Mi piace in camera da letto lasciare la finestra aperta quando non ci sono. Perché così anche quando non ci sono giorno per giorno notte dopo notte possono entrare le lune piene le lune mezze e le lune sottili come un'unghia, anche quando ci sono e non le vedo e dimentico di guardarle; le stelle, i colori dei tramonti, il rumore dei tuoni, gli odori che si porta il vento e il canto dei merli; anche quando non li avverto e ne resti pure il piccolo residuo, un'ombra impercettibile: può darsi che attraverso questa loro traccia ricuperi la luna le stelle i tramonti la transumanza delle nuvole e quanto d'altro le stagioni portano, il gracchiare delle mie cornacchie, e li ritrovi dentro i sogni." Questa ed altre riflessioni su piccoli momenti della vita.

sabato 3 febbraio 2007

Il ciclamino




Qualunque sia la specie e la varietà prescelta il Ciclamino, è una pianta che fiorisce nel periodo invernale ininterrottamente fino a marzo-aprile .
Allevare un ciclamino non è facilissimo, ma soprattutto è difficile farlo rifiorire; infatti questa pianta può vivere e fiorire per 4-5 anni di seguito e ogni anno che passa produrrà fiori sempre più abbondanti.

Il segreto più importante del suo successo sta nella temperatura dell'ambiente in cui viene collocata. Principalmente durante la fase di crescita delle foglie e dei fiori, questa non dovrebbe superare i 15°C; sistematela quindi lontano dai termosifoni, in piena luce ma non colpita direttamente dai raggi solari . Nelle zone dove il clima invernale non è troppo rigido si può trasferire il Ciclamino all'aperto, al riparo dal gelo e dal vento, durante le ore notturne.

Altro accorgimento importante è quello di eliminare rapidamente e completamente le foglie ed i fiori appassiti, senza lasciare "mozziconi" che potrebbero marcire, contagiando altre parti della pianta, staccandoli proprio nel punto d'inserzione al tubero.

In tutto il periodo autunno-invernale (i primi boccioli compaiono in genere verso fine settembre - primi di ottobre) si innaffia il Ciclamino in maniera tale che il terriccio resti umido costantemente (non inzuppato). In primavera il Ciclamino termina la fioritura e rallenta l'attività vegetativa che cessa del tutto in estate, quando tutte le foglie sono secche, si rinnovano completamente e si conserva la pianta in un luogo fresco ed ombreggiato innaffiando di tanto in tanto solo vicino al bulbo.