giovedì 1 marzo 2007

La macchia mediterranea




Gli arbusti della macchia sono piante rigogliose e belle da osservare: a fine inverno iniziano a fiorire e durante la stagione autunnale si caricano di frutti dai colori vivaci.
Il corbezzolo (Arbutus unedo) per esempio e un arbusto bellissimo che in autunno presenta abbondanti fioriture in contrasto con la maturazione dei frutti (corbezzole) dell'anno precedente dal colore rosso-arancione grandi come ciliege. Può spingersi fino a 700-800 m. di altitudine ed è una specie coltivata perché ha grande valore ornamentale.
Altro cespuglio tipico della macchia è il lentisco (Pistacia lentiscus) pianta resistente alla siccità e molto frequente lungo le coste; è un arbusto che ha resistito agli incendi e al pascolo sostituendo così nel corso del tempo le antiche foreste di leccio e di sughera.
Presente in tutti i paesi del mediterraneo è il mirto (Myrtus communis), pianta aromatica già nota ai Greci e ai Romani; le foglie e i frutti trovano impiego in cucina e per la produzione dei liquori.
Altra pianta aromatica è l'alloro (Laurus nobilis) con cui i Greci incoronavano i poeti e gli atleti di gare sportive; e cespuglio molto ramificato, diffuso su tutte le coste del Tirreno e del basso Adriatico e da lungo tempo è coltivato per la formazione di siepi e per la sua utilità in fitoterapia.
Anche l'oleandro (Nerium oleander) è un cespuglio sempreverde, ha rami lunghi e fiori profumati di colore bianco o rosa, è spontaneo in Liguria e nelle isole e spesso si trova lungo i corsi d'acqua.
Altro componente della macchia mediterranea è il ginepro rosso (Juniperus oxicedrus) diffuso su litorali sabbiosi e rocciosi con chioma espansa spesso irregolare; una varietà di questo, il ginepro coccolone, presenta frutti più grossi.
Nella macchia bassa, su terreni rocciosi e sassosi, crescono poi numerose piante aromatiche della famiglia delle Labiate : rosmarino, timo, lavanda e salvia, alcuni cisti e diverse composite.

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