lunedì 12 marzo 2007

Origine e significato dell'Ikebana


In contrasto con la forma puramente decorativa delle composizioni floreali occidentali, l'arte dell'Ikebana mira a creare un'armonia tra composizione lineare, ritmo e colore. Mentre il gusto occidentale tende a dare importanza alla quantità, ai colori dei fiori puntando l'attenzione maggiore sulla loro bellezza, i giapponesi privilegiano gli aspetti lineari della composizione ed hanno raggiunto un tale grado di perfezione in quest'arte che il vaso, gli steli, le foglie ed i rami acquisiscono un valore complementare a quello dei fiori.

Le origini dell'Ikebana si fanno risalire al VI sec., quando sia i rami che i fiori venivano orientati verso il cielo in segno di fede.

Nel XV sec. venne creato uno stile più sofisticato, rikka (lett. 'fiori ritti'). Questo stile cerca di ricreare la grandiosità della natura. Dunque uno stile tutto legato al simbolismo: ad es. i rami del pino rappresentano le rocce e le pietre, ed i crisantemi bianchi un fiume ed un ruscello.

Una tappa significativa nell'evoluzione di quest'arte ebbe luogo alla fine del XVI sec., quando si affermò uno stile più austero e semplice noto come negeire (lett.'gettar dentro o lanciar dentro') che divenne parte integrante della cerimonia del tè. Secondo questo stile i fiori devono essere disposti nel vaso nel modo più naturale possibile, quali che siano i materiali adoperati.
Dopo la Restaurazione Meiji, che introdusse in Giappone un periodo di modernizzazione e di occidentalizzazione, si sviluppò un nuovo stile chiamato moribana ('fiori ammassati'). Questo stile cerca di riprodurre in miniatura lo scenario di un paesaggio o di un giardino. E' uno stile che si addice a qualsiasi ambiente o situazione.
Oggi esistono diversi stili di ikebana, alcuni molto semplici ed altri originali, ma tutti attribuiscono in egual modo un peculiare significato al modo in cui i fiori sono disposti.

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